“Spesso evito di andare alle feste perché mi dà fastidio che gli altri vedano che non mangio e mi facciano domande”.
Soffrire di disturbi alimentari influenza profondamente la vita quotidiana. È un problema tanto nascosto quanto presente in ogni attività della persona. Gestire il cibo e nascondere i sintomi diventa fonte di forte ansia e preoccupazione.
“Quando mi arrabbio mangio qualunque cosa. Poi mi rendo conto di aver esagerato e mi sento in colpa”.
Per coloro che soffrono di anoressia, bulimia o alimentazione incontrollata la gestione del cibo rappresenta il terreno su cui si manifestano le dinamiche psicologiche. Le abitudini alimentari sono alterate cosi come la percezione del proprio corpo.
“Io non mi vedo magra affatto, ho i fianchi larghi, il sedere grosso, non capisco come facciano a vedermi magra …”.
La percezione del proprio corpo può arrivare ad essere completamente distorta tanto che sembra difficile per loro riuscire a guardarsi in maniera obiettiva. Questi disturbi insorgono prevalentemente nell’adolescenza e colpiscono soprattutto il sesso femminile.
“Dottore io non ho niente, sto benissimo, sto qui solo perché mia madre rompe …”.
Difficilmente la persona che soffre di questi disturbi si rivolge ad un professionista, anzi solitamente, nella prima fase di perdita di peso spesso viene rinforzata dai complimenti ricevuti per il suo stato di forma.
“È tanto tempo che ho questo problema e che penso di rivolgermi a qualcuno ma poi passa il tempo senza che lo faccia …”.
La consapevolezza di avere un problema arriva in un secondo momento accompagnata spesso da sentimenti di vergogna e senso di colpa. L’intervento psicologico ha a che fare con il piano delle relazioni interpersonali tanto che il lavoro diventa spesso intenso e quasi mai breve.